mercoledì 9 maggio 2018

Al Rosario

Eppure ti ho sentita,
voce, distintamente,
voce della mia vita,
nel cuore, nella mente,

come eco percepita
in me, spesso silente,
tra i grani che le dita
scorrevano, ma lente,

devote, appena appena,
su tutta la corona,
piena, sì, lo so, piena

d’una dolcezza buona,
come di cantilena
che sempre in me risuona.

Casalecchio di Reno (Bologna), 9 maggio 2018




Una sensazione strana, come di benessere mista a commozione, ho avvertito oggi, mentre ero in cattedrale a Bologna, dove resterà esposta fino all'ascensione, davanti alla venerata immagine della Beata Vergine di San Luca, mentre si recitava assieme ai taxisti il Rosario, cui mi aveva invitato il carissimo amico Faemo, taxista ovviamente anch'egli; una sensazione strana, dicevo, perché ho sentito distintamente di appartenere, proprio in quel momento a qualche cosa di grande, anzi di superiore. Era come una voce conosciuta, una voce che mi chiamava e mi richiamava. E intanto i grani della corona scivolavano lentamente e devotamente tra le mie dita, come tra le dita degli altri, e le preghiere riempivano del loro soavissimo fervore tutto il tempio del Signore, aperto sulla via principale del centro, su via Indipendenza, su cui s'apriva il portale. Era avere la certezza di appartenere a una storia, a quella storia voluta non dagli uomini, ma diretta dalla mano invisibile di chi ci ha creati e ci ha redenti. Insomma, ho avvertito in me la voce della salvezza.

Copyright (C) Federico Cinti
Immagine: Rosario di legno, César Diaz, https://www.freeimages.com/



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