mercoledì 2 maggio 2018

L’aurora di luce s’irradia

Propongo due versioni dello stesso inno della liturgia delle ore, "Aurora lucis rutilat", quello che si canta nei giorni festivi dalla domenica di Resurrezione sino alla domenica dell'Ascensione: è un inno di gioia e di vittoria, perché il signore ha definitivamente sconfitto la morte. Le versioni sono due per provare le diverse musicalità del canto o della recita.


L’AURORA DI LUCE S’IRRADIA,   (novenari)

L’aurora di luce s’irradia,
il cielo sussulta di lodi,
il mondo esultante fa festa,
l’inferno ululando si duole,


perché il re dei re onnipotente
infrange le forze di morte
e il Tartaro schiaccia col piede
sciogliendo i legami agli oppressi.


Colui che era chiuso dal masso
guardato da un fiero soldato,
trionfando con nobile gloria
sorge ora da lì vittorioso.


Dissolti i lamenti e il dolore
ormai dell’inferno per sempre,
esclama: «Il Signore è risorto!»
raggiante di luce ora l’angelo.


Rimanga nel cuore per sempre,
Gesù, questa gioia di Pasqua,
e fa che anche noi i tuoi trionfi
godiamo, rinati per grazia.


A te sia la gloria, Gesù,
che vinta la morte rifulgi
col Padre e lo Spirito santo
per sempre nei secoli eterni.
Amen.





L’AURORA IRRADIA LUCE    (settenari)
L’aurora irradia luce,
di lodi esulta il cielo,
il mondo gioisce in festa,
dolente urla l’inferno,


perché il Re onnipotente
infrange oggi la morte,
schiaccia col piede il Tartaro
e libera gli oppressi.


Chi era chiuso dal masso
guardato da un soldato,
trionfando nella gloria
risorge vittorioso.


Sciolti il dolore e il pianto
per sempre dell’inferno,
raggiante esclama l’angelo:
«Il Signore è risorto!».


Sempre nel cuore resti
questa gioia di Pasqua,
Gesù, e fa che godiamo
per grazia il tuo trionfo.


A te, Gesù, sia gloria!
Vinta la morte, splendi
col Padre e il Santo spirito
nei secoli dei secoli.
Amen.




AURÓRA LUCIS RÚTILAT

Autore: anonimo del V secolo
Metro: dimetro giambico. ˘ˉ˘ˉ|˘ˉ˘ˉ


Auróra lucis rútilat,
caelum resúltat láudibus,
mundus exsúltans iúbilat,
gemens inférnus úlulat,


Cum rex ille fortíssimus,
mortis confráctis víribus,
pede concúlcans tártara
solvit caténa míseros.


Ille, quem clausum lápide
miles custódit ácriter,
triúmphans pompa nóbili
victor surgit de fúnere.


Inférni iam gemítibus
solútis et dolóribus,
quia surréxit Dóminus
respléndens clamat ángelus.


Esto perénne méntibus
paschále, Iesu, gáudium
et nos renátos grátiæ
tuis triúmphis ággrega.


Iesu, tibi sit glória,
qui morte victa praenites,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna saecula.
Amen.



Il canto dell'inno delle lodi mattutine è veramente una manifestazione di gioia, in particolare questo, in cui si celebra la definitiva vittoria del Signore sulla morte e sulle nostre debolezze. Tutto il mondo fa festa, il cielo risuona di lodi e d'esultanza e l'inferno non può che gemere perché finalmente il bene ha vinto il male, la luce ha dissolto le tenebre, la vita ha sciolto i vincoli terribili della soferenza e della morte.

Copyright (C) Federico Cinti
Immagine: John Bevan Free Canopy Sunrise Stock Photo, https://www.freeimages.com/


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