domenica 2 settembre 2018

Nella ventiduesima domenica del tempo ordinario



Al di là d’una vuota tradizione,
nata e fatta per gli uomini, il Signore
insegna che la pura religione
si trova in noi, vive nel nostro cuore,

lontano dalla contaminazione
di questo mondo, dalla sua esteriore
vanità, perché in noi le cose buone
germinano, come il seme che, se muore,

genera frutti santi di giustizia,
di carità fraterna, di sostegno
a chi ha bisogno, e in questo modo inizia

di nuovo a farsi limpido il disegno
di Dio, s’avverte dolce la letizia
nell’operare in terra per il regno.

Casalecchio di Reno (Bologna), 2 settembre 2018

 

Molte volte mi chiedo se, dietro le figure dei farisei e degli scribi, di cui spesso leggo nei Vangeli, in verità non ci sia pure io quando tento di giudicare il Signore, quando provo ad avanzare le mie ragioni di piccolo uomo nei confronti del Creatore dell’intero universo. Ecco, se è così, e forse è proprio così, devo capire che quel che Gesù dice loro in verità lo dice a me. Nel Vangelo di oggi li apostrofa come ipocriti. Ricordo che, quando lessi per la prima volta, al ginnasio, che in greco ‘ipocrita’ significa ‘attore’ o ‘maschera teatrale’, beh… ho capito molte cose. Anche oggi, quando si recita una parte che non è la nostra, e di solito è il ruolo di autodifesa, si è ipocriti, per non ammettere la verità dei nostri errori. Gli scribi e i farisei rimproverano i discepoli di Gesù perché non fanno le abluzioni prima di mangiare e, implicitamente, rimproverano Gesù di essere un cattivo maestro, perché li allontana dalle tradizioni umane della legge. Il Signore invece ribadisce che onorare Dio è altra cosa: è compiere opere di carità e di misericordia, quelle che vengono dal cuore, perché nel nostro cuore ci sono cose buone, mentre la contaminazione viene dall’esterno. Insomma, Dio non vuole la faccia bella, ma il nostro cuore. Certo che vuole che non ci contaminiamo, ma non significa che dobbiamo restare lontani dal nostro prossimo per colpa di una tradizione e di una legge che sono frutto dell’uomo. Il cuore, infatti, è come il campo in cui è piantato il seme della parola di Gesù: se il seme non muore a se stesso, non può germogliare in frutti di carità e di vera letizia.
 Copyright (C) testi Federico Cinti 2018
Immagini: 1)Photo by Daniel Garcia on Unsplash - donna che indossa una maschera rossa
                 2)Photo by Iulian Pana on Unsplash -germogli a foglia verde



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