Giovane santa, Vergine prudente,
testimone del nome del Signore
fino alla morte atroce, indifferente
alla tortura del persecutore
che ti voleva docile e obbediente
nell’estrema follia del proprio cuore,
Agnese, pura, semplice, silente
come agnello immolato per amore
di chi prima di te si era immolato
sulla croce per dare la salvezza
a chi andava smarrito nel peccato,
insegnaci la forza, la fermezza
della fede in chi tu sempre hai sperato
con la tua carità senza incertezza.
Casalecchio di Reno (Bologna), 21 gennaio 2018
Una giovane martire romana, agnese, nel cui nome già era in nuce la purezza, come suggerisce l'etimologia (in greco 'aghios' significa 'santo'), oggi ci ricorda che ogni momento della nostra vita può essere offerto al Signore. Varie sono le notizie a riguardo di sant'Agnese, come il fatto che il figlio del prefetto di Roma, innamorato di lei, la desiderava, ma rifiutato, l'avrebbe fatta rinchiudere in un postribolo; oppure che fosse stata mandata al rogo e le fiamme non l'avrebbero lambita. Insomma, la devozione popolare a volte arricchisce le doti dei modelli che la Chiesa ci propone alla nostra edificazione. Pare che il suo martirio sia avvenuto tagliandole la gola senza che lei non dicesse una parola, proprio come l'agnello sacrificale offre il suo silenzio a chi l'uccide. Insomma, Agnese ci pone davanti alla responsabilità della testimonianza della fede, della speranza e della carità.
Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Johann Schraudolph, Sant'Agnese Vergine e martire (1842)
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