domenica 28 gennaio 2018

Nella IV domenica del tempo ordinario


Con tanta autorità Gesù proclama
che si è avverato il tempo del suo regno
in terra per chi crede, per chi ama
la verità, che si tramuta in segno

visibile e tangibile in chi brama
ascoltarlo, seguirlo con impegno,
e ogni parola, ogni opera richiama
chiunque di noi al compito, al disegno

che Dio vuole da lui per la salvezza
di tutto il mondo, in preda allo stupore
davanti alla sapienza, alla fermezza

del Verbo eterno che va dritto al cuore
sanandolo con ferma tenerezza,
davanti alla grandezza del Signore.


Casalecchio di Reno (Bologna), 28 gennaio 2018


L'autorità di Gesù, che tanto stupisce chi era nella sinagoga di Cafarnao il sabato di cui narra Marco nell'episodio letto nel Vangelo odierno, non lascia certo indifferenti nemmeno oggi, in un tempo di incredulità dico e di ricerca di certezze costruite sul giudizio dato da noi agli altri. Insomma, mi chiedo da che cosa nasca lo stupore per le parole e i gesti del Signore, soprattutto quando più che essere disposti a vedere la realtà per come veramente è ci sforziamo di costruirne un'altra a nostra immagine e somiglianza. Gesù ci mette a nudo, valorizza i nostri pregi, ma demolisce quello che in noi non va. In fondo l'indemoniato ha qualche cosa che non va: nel racconto evangelico dice la verità di Gesù, ma lo combatte, lo apostrofa, vuole mandarlo via da sé. Insomma, la via per migliorarci è tortuosa, impervia, a volte molto ardua, ma il Signore è venuto per risanarci attraverso la parola e l'opera. Se siamo disposti ad ascoltare e a operare, forse il nostro cammino è già cominciato.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Resti della sinagoga di Cafarnao, Franco56,Wikipedia

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