Con
tanta autorità Gesù proclama
che
si è avverato il tempo del suo regno
in
terra per chi crede, per chi ama
la
verità, che si tramuta in segno
visibile
e tangibile in chi brama
ascoltarlo,
seguirlo con impegno,
e
ogni parola, ogni opera richiama
chiunque
di noi al compito, al disegno
che
Dio vuole da lui per la salvezza
di
tutto il mondo, in preda allo stupore
davanti
alla sapienza, alla fermezza
del
Verbo eterno che va dritto al cuore
sanandolo
con ferma tenerezza,
davanti
alla grandezza del Signore.
Casalecchio
di Reno (Bologna), 28 gennaio 2018
L'autorità di Gesù, che tanto stupisce chi era nella sinagoga di Cafarnao il sabato di cui narra Marco nell'episodio letto nel Vangelo odierno, non lascia certo indifferenti nemmeno oggi, in un tempo di incredulità dico e di ricerca di certezze costruite sul giudizio dato da noi agli altri. Insomma, mi chiedo da che cosa nasca lo stupore per le parole e i gesti del Signore, soprattutto quando più che essere disposti a vedere la realtà per come veramente è ci sforziamo di costruirne un'altra a nostra immagine e somiglianza. Gesù ci mette a nudo, valorizza i nostri pregi, ma demolisce quello che in noi non va. In fondo l'indemoniato ha qualche cosa che non va: nel racconto evangelico dice la verità di Gesù, ma lo combatte, lo apostrofa, vuole mandarlo via da sé. Insomma, la via per migliorarci è tortuosa, impervia, a volte molto ardua, ma il Signore è venuto per risanarci attraverso la parola e l'opera. Se siamo disposti ad ascoltare e a operare, forse il nostro cammino è già cominciato.
Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Resti della sinagoga di Cafarnao, Franco56,Wikipedia
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