dove tu hai professato col martirio
l’incrollabile fede in chi ti ha amato
per primo d’un amore vero e immenso,
in tal modo opponendoti al delirio
di un’empia ideologia senza alcun senso:
ricavata giù giù nel più profondo
la tua caritatevole speranza
nel Signore Gesù, luce del mondo.
Casalecchio di Reno, 14 agosto 2018
Due volte ho accompagnato i miei studenti ad Auschwitz,
due volte ho visitato e sostato in quella terribile prigione, il cosiddetto
bunker della fame nel blocco 13, in cui san Massimiliano Maria Kolbe (1894-1941)
ha concluso eroicamente il suo pellegrinaggio su questa terra donando in nome
di Gesù ciò che di più prezioso aveva, la sua vita, per salvare un padre di
famiglia condannato a morte da una follia ideologica senza senso, e da allora
ho pregato che mi donasse la sua fede e la sua forza nel Signore. In quel luogo
abominevole, in cui il cuore umano sembrava essersi perso per sempre, la luce
del Signore ha continuato a brillare inestinguibile attraverso san Massimiliano
a insegnarci che mai bisogna cedere a nessuna lusinga di potere, a nessuna difficoltà,
a nessuna violenza. Non vi è abiezione che non possa essere sconfitta, non vi è
ideologia che non possa essere annientata, non vi è male che non possa essere
vinto dalla carità di chi compie umilmente la volontà di Dio. san Massimiliano ritorna
alla casa del Padre pronunciando queste parole: «Ave Maria», lui che,
francescano, aveva speso tutta la sua vita nella difesa del regno di Dio sotto
la protezione di Maria Immacolata, fondando appunto la «Milizia di Maria
Immacolata». Oggi il suo esempio mi serve di monito a pregare, pregare
incessantemente, a operare in nome di Gesù alla costruzione di un mondo migliore,
che altro non è se non il Regno di Dio, nell’invocazione del Pater noster:
«adveniat regnum tuum». E il cuore mi s’allaga della certezza che veramente non
siamo mai soli.
Copyright
(C) Federico Cinti 2018
Immagine: San Massimiliano Maria Kolbe. Fonte: Wikipedia
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