E il tempo lento
scivola sul mare
in quest’estate
che sa già d’antico
laggiù, lontano,
nel suo palpitare
a scaglie, in un paese
che non dico,
dove non sono,
dove vorrei stare
per fare compagnia
al mio caro amico
Francesco, che
oggi deve festeggiare
il suo giorno, ma
io, stanco Federico,
rimango a casa a
scrivergli qualcosa,
a scrivergli gli
auguri a Casalecchio
nella mia chiara
stanza luminosa,
mentre il sole s’adagia
come un vecchio
dopo una corsa
quasi senza posa
e in esso, così
languido, mi specchio.
Casalecchio di
Reno (Bologna), 12 agosto 2018
Non so perché, anzi lo so benissimo, ma credo che il mio amico Francesco si aspetti da me qualche cosa, quella cosa che si chiama sonetto, come augurio di buon compleanno. Già, perché oggi è la sua festa, oggi compie gli anni, anche se non è qui, anche se si trova in Romagna. Oh, da qui sarà venuto quel tono un po’ malinconico dei miei versi, credo, dal fatto di non poter festeggiare assieme a lui questa ricorrenza così cara. Oh, non si può poi far tutto. Vorrà dire che, al suo ritorno a Bologna, offrirà da bere ai lontani. A ogni modo, ho cercato di essere molto letterario, in questo mio testo, per mostrargli quel che so fare. Insomma, qualcuno d’importante l’ho citato e spero che si trovi in filigrana. Del resto, oggi sono un po’ malinconico, l’ho detto, e sento risuonare in me quel verso di Carducci così languido, ma anche così dolce, «un desiderio vano de la bellezza antica» (Nella piazza di san Petronio, 20). No, a dispetto di molti, Carducci non è poi da buttare, anzi: è un grande poeta! Ma non voglio tirarla troppo per le lunghe, altrimenti Francesco giustamente s’annoia. Gli rifaccio gli auguri, i miei auguri di tutto cuore di un felicissimo compleanno…
Copyright
(C) Federico Cinti 2018
Immagine: Photo by Markus Spiske on Unsplash
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