domenica 12 agosto 2018

A santa Chiara





Sorella Chiara, vergine prudente,
risplende la tua lampada nel cielo
ora assieme allo sposo, quel Signore

sempre atteso da te con zelo ardente
nella clausura, sotto il sacro velo
dell’obbedienza in carità di cuore.

Prega per noi, per questo mondo stanco
di false verità, standoci a fianco.

Casalecchio di Reno (Bologna),11 agosto 2018
Anche Chiara d’Assisi (1193-1253), come molti giovani della sua epoca, ha avvertito distintamente la ricchezza spirituale della proposta di vita di Francesco d’Assisi, suo contemporaneo, che poi altro non era se non aderire totalmente all’insegnamento di Gesù: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi» (Mc 10,21). Essere poveri per il mondo e le sue false verità significa essere pienamente ricchi e realizzati secondo la parola di Cristo, di quell’unico pane che nutre e sorregge. Così, Chiara per tutta la vita si distingue per il culto reso all’Eucarestia, anche nei momenti più cupi della storia civile. E la sua scelta forte, radicale, diventa patrimonio condiviso anche da altre consorelle che abbracciano il suo modello di vita di preghiera e povertà e proprio nel suo nome si chiamano tuttora e per sempre Clarisse. Veramente quindi appartiene al novero delle vergini prudenti, che tutta la notte attendono lo sposo con la lampada accesa; poi, quando lo sposo giunge, quando il Signore bussa alla porta, è la gioia più autentica che si possa provare. Nello stesso suo nome traspare la luce, la purezza, la giocondità di essere tutto a tutti. Quando sono stato ad Assisi, nella chiesa a lei dedicata, si respira la serenità di chi ha trovato ciò che più di tutto il resto conta e che ha voluto condividere assieme a tutti gli altri suoi fratelli.
Copyright (C) testi Federico Cinti 2018
Immagini : Google immagini

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