sabato 18 agosto 2018

Come sospeso



Come sospeso, il vuoto tutt’intorno
indugia in una concava mancanza
senza confine, senza più contorno,
ovunque per l’azzurra lontananza,

mentre ancora un ennesimo ritorno
segreto colma il cuore di speranza
sulla linea impalpabile del giorno
nella sua inafferrabile distanza,

anch’io sospeso, anch’io, lungo la via
conosciuta a memoria, indefinita
ormai nella sfumata fantasia

dove ogni cosa antica s’è smarrita,
adesso d’altri, adesso non più mia,
tra le ombre in chiaro-scuro della vita.
Casalecchio di Reno (Bologna), 18 agosto 2018
E mi sono ritrovato, a un certo punto, sotto un portico deserto, lo stesso portico che durante l’anno pullula di persone e attività, un portico inondato dal bagliore candido del sole della mattina. Intorno solo un frusciare informe di vento, senza voci o rumori, senza più contorni se non quelli della fantasia che ricercava qualche traccia, qualche ricordo smarrito nella memoria. Ed era come una sospensione, come un vuoto pieno di silenzio, un andare avanti da soli verso un’ignota barriera che non appariva mai. E tutto a un tratto fermarsi, raggiunta la destinazione, in attesa che qualcuno venisse a salvarmi, come in un immenso mare, naufrago inconsapevole tra le quattro case del mio quartiere. Ecco, forse anche questa è estate, una strana estate, in cui tutto riaffiora in modo impercettibile alla mente, mentre a poco a poco riaffiora il pensiero di quel che sarà già la settimana prossima, una decina di giorni al massimo, lo stanco rituale d’abitudini svuotate di senso. E tornerò a percorrere strade non mie, non più solo mie.


Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagini: 1)Photo by Boudewijn Huysmans on Unsplash
                     2)Photo by Lucas Myers on Unsplash   
















     

2 commenti:

  1. Bel testo, che io vorrei dedicare allo sgomento per la morte di Claudio

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    1. Mauro, che strano risponderti adesso. Già, adesso che pure tu sei con claudio, dall'altra parte. Non mi pare nemmeno vero. Ti rispondo lo stesso, anzi con più forza di prima, perché so che mi stai leggendo col tuo sorriso rassicurante. Grazie ancora, amico mio...

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