mercoledì 22 agosto 2018

Dopo il mercato


E poi fermarsi ancora
per riposarsi un po’
sul correre dell’ora
nel tempo che non ho,

fermarsi sulla soglia
di un’emozione nuova,
nata come una voglia
che sempre si riprova,

e poi sostare fermi
così, senza un perché,
un attimo per bermi
l’ennesimo caffè

di questa mattinata
lentissima, infinita,
non so se mai iniziata
o forse già finita.


Casalecchio di Reno (Bologna), 22 agosto 2018



Dopo il mercato, che a Casalecchio – almeno quello del centro – si tiene il mercoledì, è d’obbligo una piccola pausa in pasticceria, da Dino, anche perché occorre ritemprare il corpo e lo spirito dopo cotanta fatica. Sì, il mercato mi spossa parecchio, con tutta quella confusione, quel vociare scomposto, e poi non c’è volta che non s’incontri qualcuno da salutare, con cui parlare. Sarà il suo bello, non voglio negarlo; ma io lo trovo un po’ stressante. O forse è solo una scusa per spingersi un po’ più in là, lungo la via Marconi alta come dicono, per andare un po’ da Dino, la pasticceria in cui è sempre una lotta trovare un posticino libero in cui fare il nido. Questa mattina siamo stati fortunati, non lo nego. Del resto, ci accompagnava mia nipote, anche se devo dire che è riuscita a sbagliare due volte su due la strada prima di imbroccare quella giusta. Ma la capisco, in questa strana estate pare che tutto, o quasi, possa succedere. Io non ho rinunciato al mio caffè, quello buono, quello in cui è possibile dimenticare per un attimo, anche un attimo solo, tutto il resto. E in effetti è stato così. Ma questa è la dannazione e la salvezza del panta rhei.

Copyright (C) testi e foto Federico Cinti 2018

Nessun commento:

Posta un commento