giovedì 8 febbraio 2018

A febbraio

Febbraio, voce come eco d’azzurro
sognata tra le crepe aeree del cielo,
simile quasi a sibilo, a sussurro

sommesso d’una nebbia che svapora
sui confini d’un mondo sotto un velo
di ruvida caligine e scolora,

voce d’una speranza evanescente
oltre il vetro dell’ansia, oltre la sola
soglia del cuore, dove o è tutto o è niente,
voce in attesa d’essere parola.

Casalecchio di Reno (Bologna), 8 febbraio 2018



Quando, questa mattina, guardando fuori dalla finestra, la mamma mi ha detto che si vedeva l'alba là in fondo, a Borgo Panigale, finalmente un raggio di sole ha cominciato a fendere la folta nebbia della fantasia, dopo i giorni di pioggia "fredda e greve" per dirla con il buon Dante. E allora febbraio mi è parso un mese di passaggio, un mese che chiude e che apre, un periodo di vera purificazione, come dice il nome, quasi fosse una voce che si prepara a divenire parola in una fantasmagoria di colori, di sapori, di sensazioni. Oh, del resto, è anche giovedì grasso oggi. Tutto insomma ha assunto una dimensione di sogno, si è trasfigurato in una metafora del tutto e la malinconia ha ceduto il passo a una speranza nuova, rifiorita nell'anima. E il poeta è tornato ai propri canti...

Ascolta qui la lettura (clicca sul link), a cura di Leo Ventura.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Les Très Riches Heures du duc de Berry février, Wikipedia

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