martedì 13 febbraio 2018

Martedì grasso


Era l’uscio socchiuso lo spiraglio
da cui sottrarsi senza più ritorno
al monotono, ennesimo travaglio
del ripetersi inutile di un giorno

fuggitosene via quasi per sbaglio
nel capriccio dell’ora, per lo scorno
indifferente o solo per l’abbaglio
di chi continua a rimanerci intorno,

era forse la porta laterale
che conduceva dove tutto è nuovo
a liberare dal consueto male,

dove a volte destandomi ritrovo
la dolcezza infinita del reale,
come se fossi a casa, e mi commuovo.

Casalecchio di Reno (Bologna), 13 febbraio 2018

Ma oggi il carnevale ha ancora senso? A volte me lo chiedo, anche se non riesco a rispondermi in modo chiaro. Voglio dire: il ribaltamento dei ruoli sociali, la trasgressione, l'urlo liberatorio non sono tutti elementi diventati strutturali, costanti, permanenti? Mi convinco sempre più che avesse ragione Lucio dalla a cantare: "Ma l'impresa eccezionale, dammi retta, / è essere normale" ("Disperato erotico stomp"). Siamo, e mi ci metto anch'io, alla spasmodica ricerca di una via d'uscita, che rompa le catene della monotonia del quotidiano. Eppure c'è un momento, c'è un luogo in cui questo è possibile, come se ci si ridestasse da un torpore continuo. Insomma, è la ricerca di noi stessi a liberarci dai vincoli soliti, allorché troviamo una fessura da cui poterci intravvedere, in cui poter respirare aria pura, pulita. Magari capita solo un attimo, magari è la visione rapida di quello che realmente è al di là della fenomenologia da altri impostaci. Ma non basta? Occorre avere questa consapevolezza per non essere fagocitati dal meccanismo, per avere un antidoto che ci renda consapevoli che possiamo salvare la nostra anima. In questo senso, allora, interpreto il "semel in anno licet insanire" ("una volta all'anno è lecito diventare pazzi") rispetto all'abito che ogni giorno dobbiamo vestire. Ecco, in questo senso il carnevale mi comunica ancora qualche cosa.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: SAND Maurice. Masques et bouffons (Comedie Italienne). Paris, Michel Levy Freres, 1860 - from de:wikipedia 

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