giovedì 1 febbraio 2018

Stanca litania

Poi in questo vento che ulula sul giorno
odo una voce priva di parole
correre sibilando sul contorno
dove s’attende l’agonia del sole,

voce di chi ha perduto il suo ritorno
tra l’oblio dei ricordi, tra la mole
dell’essere o non essere dintorno
senza sapere più quello che vuole,

e mi metto in ascolto sulla via
dell’anima insondabile, infinita,
dentro il groviglio della nostalgia,

il cui filo contorto ho tra le dita
ripetendo la stanca litania
dell’attimo che fugge con la vita.

Casalecchio di Reno (Bologna), 1 febbraio 2018


Eppure oggi c'è una strana malinconia in giro, perché non solo io mi sento un po' così, ma anche coloro con cui dico di esserlo. La vicina di casa è venuta a prendersi il caffè dopo essersi mangiata quattro o cinque cioccolatini. E poi un'amica, e poi l'autista dell'autobus... Forse è il tempo atmosferico che causa quest'inquietudine, forse è il vento che non fa che ripetere una nenia infinita. Non so, ecco, non so dare un nome a questo stato d'animo. Dovreii prenderne semplicemente atto, come quando sono felice. Oggi va un po' così, oggi va che mi auguro che domani torni a splendere il sole. E sicuramente sarà così. In fondo, la malinconia è riuscire a riflettere sulla tristezza senza essere necessariamente tristi.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Tramonto primaverile, da http://www.la-meteo.it su Wikipedia




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