lunedì 18 giugno 2018

Naufragio

Un abbraccio mi cinge, mi riceve
mentre il tempo ha cessato di passare
e nulla esiste più di ciò che è stato:

mi sento in questa sospensione lieve
allagarmisi dentro come un mare
d’emozioni in un gorgo sconfinato,

libero infine, libero, lontano
preso così da te, preso per mano.

Casalecchio di Reno (Bologna), 
26 settembre 2017







Sentirsi il cuore sopraffatto da un sentimento nuovo, senz'argini né sponde, simile all'infinita azzurrità del mare che avvolge come un abbraccio chi, per ventura si profonda in esso, è una sensazione molto strana, anche se non certo inusuale, perché finalmente ci si sente ricolmi di qualche cosa di grande, che riempie il vuoto che il desiderio di tante piccole realtà misere e limitate ci danno. Ecco, questo è l'amore, in cui alle volte si naufraga per sovrabbondanza di emozione, quando finalmente si ricompone l'unità di cui parla Platone nel "Simposio", perché Amore è figlio di Penìa, Mancanza. E la nave viaggia per il mare, simbolo da sempre dell'infinito, perché è «lo gran mar de l'essere» come dice Dante (Par. I 115) a racchiudere in sé tutto il mondo creato, viaggia alla scoperta di quel che non sa, di quel che non ha, infrangendo il limite imposto dalla sua natura di essere terrestre (in latino, tra l'altro, "homo", 'uomo', è legato etimologicamente alla "humus", 'terra') per divenire navigatore, tanto fuori quanto dentro di sé, perché non esiste viaggio che non abbia una ricaduta nell'animo del viaggiatore, fino a farlo cambiare. 
Ecco, il viaggio per nave rompe un equilibrio e il mare, che in greco si chiama anche "pontos", diventa ponte, elemento di comunicazione tra mondi prima separati e inaccessibili. Ci si trova di fronte a una sfida contro il limite. 
Ed è quello che vorrei illustrare nel mio "Giardino poetico", alla fine di giugno: la via che diventa viaggio, la strada che si fa ragione di vita e di scoperta, di infrazione e di ricomposizione. E naufrago nell'amore più dolce e più vero, di cui spero di parlare presto e più compiutamente.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Foto di EN, il Mar Egeo con il Monte Athos sullo sfondo

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