domenica 10 giugno 2018

Nella decima domenica del tempo ordinario

È il Signore che illumina il sentiero
di chi si affida a lui, di chi ha creduto
di non bastare a sé, di chi è sincero
con sé per quel che ha visto, ha conosciuto,


perché nella sua luce tutto è vero,
tutto risplende come l’ha voluto
creandolo, nell’unico mistero
dell’autentico amore più assoluto,


e così è vinto il diavolo, impotente
davanti alla sua voce, alla sua azione,
alla sua Chiesa, corpo del Vivente,


popolo nuovo, mistica nazione,
sorretta da Gesù, sempre presente
per essa in un’eterna redenzione.


Casalecchio di Reno (Bologna), 10 giugno 2018


Il Signore è venuto a squarciare le tenebre in cui l'uomo si trovava avvolto, perché egli è la luce. E quando il Vangelo racconta i suoi segni, racconta la liberazione da demòni e spiriti immondi, ciò sta a significare che le forze oscure che avvolgono l'uomo fuori e dentro di sé sono definitivamente sconfitte. E nella nostra epoca questa dimensione è quanto mai attuale, perché il nostro è il tempo dell'effimero, che rifugge dalla morte, come se fossimo eterni, ma la va ricercando come via di liberazione dai propri mali. E invece Gesù è il Signore della vita, attuata già qui, in questo mondo, come suo regno.  Quando egli viene crocifisso ed emette lo spirito sulla Chiesa nascente, il velo del tempio si squarcia nel mezzo, perché si possa adorare non solo nel tempio, non solo presso il pozzo di Giacobbe, come credevano i Samaritani, ma in tutto il mondo. Per questo ogni angolo del mondo è stato visitato dalla luce di Cristo, per questo la Chiesa schiaccia col calcagno la testa del tentatore, che fa credere all'uomo di essere autosufficiente, di specchiarsi in se stesso per apparire come Dio, in un nuovo mito narcisistico. Eppure Gesù è più grande di tutto questo e noi possiamo dirci figli della luce, figli dell'amore di Gesù, morto e risorto a vita nuova. Veramente "il Signore è bontà e misericordia", come si canta nel salmo responsoriale della liturgia odierna.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Esorcismo nella sinagoga in un affresco dell'undicesimo secolo, Cafarnao, Wikipedia

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