venerdì 1 giugno 2018

È ritornato giugno

Dolce carezza il volto

di questo nuovo mese
che si riaffaccia lieve
con le sue mille attese
d’un tempo troppo breve
nell’anima in ascolto


di musiche lontane,
che attendono un’estate
di luci antiche, arcane,
come soavi ondate
d’un porto ormai sepolto.


Ogni pensiero tace

nel cuore fisso, attento,
rapito da un istante
d’un alito di vento
che scivola, sognante
nell’aria, il cuore giace


nel giallo odore buono
dei tigli, nella sera,
discesa come un dono
fresco di primavera


in cerca della pace.

Casalecchio di Reno (Bologna), 1 giugno 2018


È tutt’oggi che inseguo il profumo dei tigli: mentre andavo a scuola, stamattina, all’uscita quando prendevo l’autobus, e tutto  il pomeriggio con la finestra aperta. Mi piace moltissimo e mi ricorda quando ero bambino e ragazzo, che mi inebriavo letteralmente a quella fragranza. Poi, c’è stato un lungo periodo in cui, a causa dell’anosmia, quella malefica incapacità di percepire odori, non sono riuscito a gustare questo periodo  di fine primavera che tanto mi piaceva. E finalmente, dopo molti anni, l’olfatto mi ha fatto tornare a vivere, a ridare colore al mondo, a rivedere col naso. E tutto è stato una scoperta e una riscoperta, a volte anche commovente, perché è stato come tornare da un lungo viaggio, da una lunga assenza, e ritrovare tutto come era un tempo. Ecco allora che la primavera mi pare un sogno che si avvera e posso riabbracciare tutto con l’animo ingenuo di quando scoprivo le cose per la prima volta. Insomma, c’è sempre da essere grati, per ogni cosa, perché non tutto il male viene per nuocere, come dicono i vecchi saggi.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Tilia platyphyllos, Wikipedia   

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