mercoledì 18 luglio 2018

Di santo in santo...

Per ridere, e nemmeno più di tanto,
in questo tempo in cui ogni cosa è niente,
tra i pochi amici che mi stanno accanto
assieme a chi ti guarda indifferente,


non si sa poi perché, ma me ne vanto,
se è gente strana, gente diffidente
per natura o cultura o per trapianto
a seguito di clinico accidente,


oggi ho fermato l’ora sempre avara
di concessioni nell’eterno intrico
della selva del portico non chiara,


ho festeggiato, come un saggio antico
all’ombra del mio bar che mi ripara
da tutto, il santo mio, san Federico.


Casalecchio di Reno (Bologna), 18 luglio 2018


Anche quest'anno il 18 luglio si è trasformato in una sorta di festa nazionale o, meglio, nazional-popolare. Già, perché al bar Giorgio, alla Croce ovviamente, tutti mi hanno fatto gli auguri di un buon onomastico, e non solo, perché un'amica mi ha regalato una bella tazza con gli angioletti per fare colazione, un'altra signora mi ha portato una stecca di cioccolata, Andrea mi ha rincorso per il portico con un bel paio di bretelle in mano, Graziella mi ha consegnato un pacchettino su cui aveva messo la coccarda con dentro un astuccio tirolese... e poi la vicina di casa si è affacciata alla terrazza, quando mi ha visto, per farmi personalmente gli auguri. Insomma, direi che sia stata proprio una bella mattinata, anche perché fa veramente un grande piacere sentire  l'affetto dei propri cari, degli amici, dei semplici conoscenti (anche se da una vita) in un mondo così stanco, così indifferente, per cui tutto è nulla, tutto è sviluppo e consumo. Mi sono proprio sentito a casa, a casa mia, nel quartiere dove in fondo abito dal giorno in cui sono nato. Oh, è periferia, magnifica quanto si vuole, ma sempre periferia, anche se adesso, se mi fosse domandato, non saprei certo dire dove si trovi  il centro, sempre ammesso che esista ancora un centro. Diciamo che qui non sto male e tanto basta. E così ho indossato il vestito della festa, come per le grandi occasioni, il mio gessato con la cravatta rossa che tanto mi dona, anche perché dicono che sono un po' pallido... pallido, poi, che significa? Altro non è che il mio colore naturale…



Un altro celebre Federico…


Federico di Utrecht, vescovo e martire

Vescovo di Utrecht, saldo testimone
della fede nel nome del Signore
in ogni tua parola, ogni tua azione
senza paura, evangelizzatore

instancabile, acceso di passione
per le sacre Scritture, nel cui amore
e verità trovasti la ragione
di quest’umana vita, difensore

della tua Chiesa, martire fecondo
dell’unica, incrollabile giustizia
incisa dentro il cuore nel profondo

contro ogni desiderio di nequizia,
Federico, per te gioisce il mondo,
perché abbellisci il cielo di letizia.

Casalecchio di Reno (Bologna), 28 giugno 2018



San Federico (781-838), il santo che viene festeggiato il 18 luglio, era il vescovo di Utrecht, nell'odierna Olanda, appassionato studioso delle Sacre Scritture, impegnato a lottare contro il paganesimo, rifiorito in Frisia a seguito dell'invasione normanna, uomo integerrimo e disposto a dare la vita per la verità. Pare infatti che sia stato martirizzato per aver stigmatizzato le seconde nozze di Ludovico il Pio che, all'epoca, era ancora sposato con Irmingarda; la seconda moglie, Giuditta, non sopportando il giusto giudizio del vescovo di Utrecht, ne avrebbe preteso la morte. Il suo esempio spinge, quindi, a non fermarsi alle opportunità e alle convenzioni, ma a gridare in piena libertà in nome della verità e del volere di Dio. Nelle Scritture certamente si ritrova la rivelazione di chi sia sul serio l'uomo e su come si debba comportare per essere come lo vuole il suo creatore. Mi pare che sia un santo di cui sia orgoglio portare il nome. E per me è un grande vanto e un onore. Per questo ci tengo a ricordare a tutti la memoria di Federico, vescovo di Utrecht e martire della verità di Cristo.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagini: foto di Federico Cinti; immagine di San Federico da http://www.santiebeati.it/

2 commenti:

  1. Auguri di San Federico anche se un po' in ritardo !!! 😚

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    1. Grazie, anche se un po' in ritardo! alle volte la mia sbadataggine diventa proverbiale. Non mancherò più di rispondere! Grazie ancora di cuore di questi begli auguri!

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