venerdì 27 luglio 2018

Languore



Il cielo allagato
di sole, d’azzurro,
si è come fermato
sul lieve sussurro

di un’aria leggera
che resta in attesa
lassù della sera
più fresca, sospesa

a nuvole bianche
di sogni lontani,
a case ormai stanche
d’un altro domani.

Ascolto parole
lontane nel vento,
bruciate dal sole
per qualche momento,

ma corrono via,
lasciandomi solo
la malinconia
d’un ultimo volo,

di qualche pensiero
non cupo, non lieto,
nascosto nel nero
di qualche segreto.

Aspetto qualcosa
che deve tornare
nell’ora che posa
come su onde di mare,

che posa, che resta
addosso, nell’ora
più dolce, più mesta
in cui trascolora

un po’ di me stesso,
nel lento ritorno,
sognato, dimesso,
di questo mio giorno.

Casalecchio di Reno (Bologna), 27 luglio 2018
Oggi è un giorno in cui mi sento così, mi sento un po’ strano, forse perché è venerdì e qualche cosa finisce, un’altra settimana se ne va, anche se nelle vacanze il tempo si dilata a dismisura, mentre il sole s’allaga nella canicola infuocata. Due passi li ho fatti per andare a trovare amici vicino casa, sul marciapiede che discende lentamente tra l’odore delle tuie e dell’erba ormai secca, gli odori di quando ero bambino e giocavo dimentico di tutto o forse ignaro nei giorni d’estate, come quello di oggi, che è già arrivato a sera. E i ricordi s’affoltano nel sole che abbaglia, tra le voci lontane che pure non capisco, ma seguo, nel tempo senza età che mi prende per mano. E vado, e vado lungo il limite del marciapiede per non cadere con i miei pensieri in mano. E tutto mi sembra così normale, così naturale, e mi piacerebbe che l’estate non finisse mai, che queste vacanze durassero all’infinito. Ma attendo, sì, attendo il ritorno di qualcuno che mi renderà felice e allora tutto è più dolce, ha più senso, anche il ritorno a casa.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagini:  foto A.M.

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