giovedì 12 luglio 2018

Su per il monte libero. Viaggio nel Purgatorio di Dante dal Giardino poetico

Lungo fu il mio cammino
per lo stridor di denti
nel cupo mio declino
tra le perdute genti,


tra le anime più nere
nell’essere ribelle,
e quindi uscii a vedere
lieto le liete stelle,


per l’armonia che appaga
il desiderio umano
del cuore che s’allaga
nel cielo a mano a mano.


Lasciai nelle acque tristi
quello che già ero stato,
ombre d’infausti acquisti
del tetro mio peccato,


risorto a vita nuova
nella purezza antica
che solo si ritrova
a prezzo di fatica,


su per lo scabro monte
ripido, silenzioso,
per giungere alla fonte
fresca del mio riposo.


E dopo ogni cornice
l’anima mi s’apriva
sempre di più felice,
sempre più lieve, viva,


e giunsi, giunsi in alto,
senza voltarmi indietro,
senza nessun assalto
del mio passato tetro,


finché mi sentii puro,
di nulla ormai più ostaggio,
e cominciai sicuro
di nuovo un altro viaggio.


Casalecchio di Reno (Bologna), 12 luglio 2018



Una delle immagini più belle del "Purgatorio" dantesco è nel terzo canto: il poeta, sentendosi in colpa per il rimprovero di Catone l'Uticense, guardiano del secondo regno, è appena corso verso la montagna del Purgatorio e la vede come uscire da un lago di luce per il sole nascente. Catone aveva rimproverato Virgilio, Dante e altre anime appena giunte sulla spiaggia, perché si erano fermate ad ascoltare il soavissimo canto di un amico di Dante, Casella, che si era messo a intonare una canzone proprio del fiorentino. Ecco, quindi, che cos'è il Purgatorio, una montagna solitaria, impervia, fatta a cornici, balzi, strapiombi ripidi, una montagna agli antipodi di Gerusalemme che esce dalle lucide acque lustrali della penitenza e costituisce un percorso di ascesa, che poi è un'ascesi, ossia una purificazione, per giungere al Paradiso terrestre, quello di cui parla la Sacra Scrittura, luogo da cui ascendere infine e per sempre al Paradiso vero e proprio, dove contemplare in eterno il volto di Dio. Insomma è poi il percorso stesso della nostra vita: dopo che ci siamo immersi in noi stessi e nelle nostre piccolezze, scandagliando il cuore pieno di grumi e insoddisfazioni, possiamo dirigerci come usciti da un secondo battesimo, attraverso il sacramento della riconciliazione, alla vera vita, a quel regno di Dio che è già operante nella storia. Questo ci dice Dante. e il Purgatorio è a mio avviso la cantica più musicale tra le tre, la più soavemente e armonicamente costruita.

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Il Purgatorio, una montagna a forma di cono… da https://wellcomecollection.org/ riportata in Wikipedia


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