martedì 12 dicembre 2017

Accorderò la cetra

Accorderò la cetra per cantare
un canto in nessun luogo mai sentito,
un canto nuovo, un canto con cui dare
sollievo oggi al nostro animo ferito,

accorderò la cetra per sognare
un sogno vero, un sogno mai svanito,
in grado di innalzarsi, di volare
oltre l'immensità dell'infinito,

dove tra la sospesa leggerezza
dell'essere si allaga l'armonia
dell'assoluta, semplice bellezza,

al di là dell’umana fantasia
di quell’eterna, siderale altezza,
finché non mi dirai che tu sei mia!

Casalecchio di Reno (Bologna), 12 dicembre 2017


Oggi canto la mia gioia, intonato sulla cetra. Mi sono lasciato ispirare per l'incipit di questo mio sonetto da un verso dal sapore biblico, un verso che dà anche il titolo alla raccolta di una grande, e compianta, poetessa, Michelina Giraudo. Non so, ci sono giorni più belli degli altri, in cui si respira una leggerezza mai provata nell'aria. Ecco, oggi è uno di quei giorni unici, in cui si vive di vita vera, e lo voglio cantare.

Copyright (C) Federico Cinti 2017

Immagine tratta da "Gvilielmi HesI antverpiensis è Societate Iesv Emblemata sacra de fide, spe, charitate" (1636), Hesius, Gulielmus, pubblicato presso Antverpiae, ex officina Plantiniana Balthasaris Moreti.

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