mercoledì 27 dicembre 2017

Addio, Valeria

È arrivato l'inverno, quello vero,
a rapprendere ogni angolo del cuore,
quello più tetro, immobile, severo,
a inaridire l'anima incolore,

è arrivato l'inverno, quello austero
di bruma greve, fissa nel grigiore,
a scavare un silenzio nel mistero
col suo infinito, gelido rigore,

e tu non ridi più, non hai provviste
per i prossimi giorni di miseria,
sola in questo tuo estremo viaggio triste,

in questa vita a volte poco seria
agli sguardi indiscreti di chi assiste
senza vedere, incredulo, Valeria.

Casalecchio di Reno (Bologna), 27 dicembre 2016


L'anno scorso è mancata la bidella del nostro liceo, Valeria.

...E un anno è già passato, un anno intero, Valeria, da che ci hai salutato in modo così discreto, silenzioso, tutto tuo. Ricordo che ero malato, avevo l'influenza, un malessere che non capivo bene da che cosa mi venisse. Poi la notizia, improvvisa, gelida, simile a un colpo nella carne viva. E tu non c'eri più. Ti ricordo sorridente mentre parlavi con mia mamma, l'estate, di ricette di cucina, o quando rispondevi al telefono della succursale del nostro liceo. Valeria, più che una collega in servizio nella scuola ti ho sempre considerata un'amica, perché non facevi differenze tra docenti e personale non docente. Per te la sincerità era tutto e così ti voglio ricordare, col tuo saluto franco e libero sulla soglia della scuola. Arrivederci, Valeria...

Copyright (C) Federico Cinti 2017
Immagine: Project 366 #66: 060312 A Fickle Temptress, Pete, Flickr

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