giovedì 28 dicembre 2017

Al mio bar

Per antica abitudine di vita,
mentre quest’anno lentamente muore
pure sul Reno con malinconia,

mi sono ritrovato al Margherita
non so più quanto, forse un paio d’ore,
con Gabriele a dire anch’io la mia,

mentre il portico attonito dal vetro
ci sembrava un informe ammasso tetro.

Casalecchio di Reno (Bologna), 28 dicembre 2017


Quando Gab, il mio amico giornalista, che poi si chiama Gabriele Mignardi, mi ha chiesto: "Allora questo caffè: va bene giovedì?", io gli ho risposto di sì, alle dieci e mezza. Era scontato che fosse al Caffè Margherita. Ci siamo trovati là, come sempre, anche se io sono arrivato un minuto prima e lui sei minuti dopo. Ci sta, va bene, si fa così: mi posso forse lamentare? Mi sono sistemato nel mio angolino, sul lato sinistro, con le spalle al muro e il vetro di lato. 
"Che cosa prendi?", mi ha chiesto. Ero tentato di dire il solito, ma sarebbe stata una risposta scontata. 
"Un caffè macchiato e una brioche piccola piccola e vuota vuota", e ho sottolineato molto "piccola piccola". Mi ha copiato. 
Cinzia, l'egregia barista, mi ha anche fatto l'estrema cortesia di farmi il caffè nella tazzina quadrata: erano anni, ormai, che glielo chiedevo, ma solo ora mi ha accontentato, ora che ho smesso di chiederglielo. 
Poi niente, si è stati lì, a parlare di tutto (e pure di niente), come si fa tra amici. Mi ha portato in dono il lunario casalecchiese (per saperne di più, clicca sul link), cui ho posto sopra gli occhiali, come chi ha fatto finta di leggerlo.

Copyright testi e foto (C) Federico Cinti 2017

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