mercoledì 20 dicembre 2017

Ritratto di Mauro, lo storico barista del Caffè Margherita di Casalecchio

Simile a un vecchio gatto un po’ sornione
dopo le scorribande di una vita,
dal corridoio angusto del bancone
nel suo storico bar, il Margherita,

sonnecchiando per finta o professione
agli occhi di una fauna divertita,
di cui sa con estrema precisione
ogni minima cosa, anche proibita,

Mauro dà sfogo alle sue turpi voglie
culinarie con piatti da trattore
inventati con arte dalla moglie

e narra come un fine dicitore
le storie altrui, raccolte sulle soglie
del suo antico Caffè per ore e ore.

Casalecchio di Reno (Bologna), 16 agosto 2016


E il Caffè Margherita dopo il ponte del Reno, se si viene da Bologna, sotto il portico di sinistra? È per me un luogo dell’anima ormai. E dire che ci capitai quasi per caso, anche se sono vissuto da sempre a Casalecchio. Per tre quarti della mia vita, del resto, e non fatico a confessarlo, per me non c’era molto più che la Croce. Casalecchio? Sì, il mio comune, andando a destra per la Porrettana: nulla di più. Poi presi servizio al Liceo Leonardo e divenni – credo per sbaglio – consigliere comunale. Ecco che un giorno entrai al Margherita, dicendo forte, come mio solito: «Ma qui la porta non è a norma!».
Il barista era lì, nel solito tavolino di sinistra, con qualche avventore di quelli soliti. Mi fece entrare, ma mi disse che, se volevo, potevo stare anche fuori. Insomma, avevo conosciuto Mauro Ventura. La battuta non gli mancava, il bolognese nemmeno: a dirla in breve, era perfetto. Nel tempo compresi che aveva una parola per tutti. Addirittura, quando decise di fare un libercolo per i 130 anni del suo storico locale, mi chiese di fargli un ritratto in versi. Non seppi dirgli di no e così idealmente chiusi la magnifica pubblicazione con foto e testo. Il 20 dicembre 2016 lo si presentò alla Casa della conoscenza, la nostra bella biblioteca praticamente di fronte al Margherita, e io ero uno dei relatori… un grande onore, non lo nego e oggi lo dico con un po’ di malinconia.
Quando Mauro nel febbraio 2017 è venuto a mancare, ho sentito distintamente che un pezzo di Casalecchio, della mia Casalecchio, se ne era andato con lui. Certo, a noi resta la memoria e il desiderio di continuare a frequentare il suo Caffè con tutte le foto più o meno storiche, testimonianze di un passato e di un presente che copre idealmente tre secoli. Sì, perché ci si va ancora a cercare un rifugio o una pausa da quello che siamo o che dobbiamo essere.
Io ho il mio angolino riservato, sulla destra, nel pertugio che porta alla saletta delle grandi occasioni. Mi piace andarci con la mamma, gli amici o gli studenti a parlare di tutto (e anche di niente), a farmi leggere il giornale e a fingere di essere intellettuali di una certa raffinata caratura. Insomma, non ne posso più fare a meno. Poi, che gli altri dicano, ma quello è proprio il mio bar. 

Qui (clicca sul link) trovi un articolo sulla presentazione del libro dedicato ai 130 anni di storia del Caffè Margherita il 20 dicembre 2016.
Qui sotto trovi l'articolo pubblicato dal Resto del Carlino.












Copyright testi e foto in alto (C) Federico Cinti 2017

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