domenica 24 dicembre 2017

Nella quarta domenica d'Avvento


Così, nell’umiltà benevolente
di chi si offre al servizio del Signore,
sei il primo tabernacolo vivente
in cui ha trovato casa il redentore

degli uomini, tu, Vergine sapiente
nell’attendere trepido del cuore
la salvezza per te, per la tua gente,
per chi vaga nell’ombra dell’errore,

Maria, che col tuo sì puro, sincero,
fai concreto, possibile, reale
l’eterno, imperscrutabile Mistero,

e in te il Verbo di Dio nel suo Natale
si è fatto carne d’uomo, uomo vero,
donandoci una gioia senza eguale.

Casalecchio di Reno (Bologna), 
24 dicembre 2017

La protagonista della liturgia di oggi, «umile e alta più che creatura» come dice Dante (Par. XXXIII 2), Maria, non finisce mai di stupirmi e di provocare in me un moto d'ammirazione. L'angelo le dichiara il progetto che Dio ha su di lei, poi il grande stupore e il turbamento a quell'annuncio e infine quel «sì», pieno d'umiltà e di slancio, che cambia il corso della storia. E così una giovane diventa il primo tabernacolo vivente, il luogo fisico in cui Gesù dimora tra gli uomini, nella pace e nel silenzio interiore della madre. Veramente, come recita l'antifona di oggi, i cieli riescono a irrugiadare il mondo dall'alto facendo piovere il giusto... anche noi, col nostro piccolo coro, abbiamo intonato «Rorate, caeli, desuper et nubes pluant iustum» (Is 45, 8).
Qui (clicca sul link) se ne può ascoltare una versione cantata.
Si tratta dell'antifona d'introito di questa domenica.

Copyright (C) Federico Cinti 2017
Immagine: Annunciazione di Simone da Firenze, Luca Luongo, opera propria, Wikimedia

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