martedì 19 dicembre 2017

Non so che cos'era

Non so che cos’era, ma c’era
dovunque per l’aria dintorno
nel bar una strana atmosfera
al muoversi immoto del giorno

già pronto all’ennesima sera
laggiù sull’azzurro contorno
dei mondi, in cui tutto si avvera
con ciclico, eterno ritorno,

non so cosa c’era, ma noi
abbiamo parlato due ore
dei fatti un po’ miei, un po’ tuoi,

abbiamo sperato di cuore
venisse, e verrà, prima o poi
un tempo davvero migliore.

Casalecchio di Reno (Bologna), 3 agosto 2016





Al Caffè Anna della Croce, quest'oggi, ho incontrato Chiara, una mia ex-studentessa che è venuta a salutarmi e a farmi gli auguri di Natale. Era un po' che non ci si vedeva, perché dopo il liceo la vita diventa frenetica, soprattutto se sei fuori sede. Ci si confronta un po' su mille cose, a dire in fondo che finito il rapporto formale tra docente e discente ne può iniziare un altro di più cordiale e franco rispetto reciproco. E così, spulciando tra le cose che avevo scritto, ho trovato un sonetto d'un paio d'anni fa da cui emerge sullo sfondo un nostro dialogo: aveva appena finito il liceo e si guardava - come si suol dire - in giro. Un po' di malinconia viene a pensare che le cose sono tanto cambiate... anch'io mi sento, e di fatto sono, molto cambiato, tanto che mi pare di vedermi da fuori, come in uno specchio.

Copyright testi e foto (C) Federico Cinti

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Ah, Chiara, quando si nasce belli, non si può che migliorare e, difatti, come dicevano i Romani, "similes cum similibus facillime congregantur".

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