del Maestro, tua unica difesa,
sei il discepolo amato dal Signore,
l'aquila, la colonna della Chiesa,
sei l'Apostolo, il santo Narratore
dei segni di Gesù, della sua attesa
fiduciosa sul limite delle ore
fino all'estremità, fino alla resa
dell'ultimo nemico, della morte,
Giovanni, che ci illumini paziente
con la tua vita, aprendoci le porte
al Mistero, teologo sapiente
di verità, ora assiso nella corte
del cielo come santo eternamente.
Casalecchio di Reno (Bologna),
27 dicembre 2017
Nel giorno dedicato all’Apostolo Giovanni la mia memoria non può che correre alle letture bibliche che l’amico don Francesco, ogni martedì sera, dedica proprio al quarto Vangelo. Ci troviamo nella deliziosa “sala Bologna” (così chiamata per le stampe appese alle pareti) della parrocchia di Santa Maria Annunziata di Fossolo in Bologna, una delle chiese più antiche della diocesi felsinea. In tali incontri il sommo esegeta (lo dico con ironia, per prenderlo un po’ in giro, ma devo ammettere con ammirazione che è davvero bravo) sviscera da par suo il testo evangelico con dottrina intrisa di profonda fede. Certo, non si può sostenere (Francesco almeno non lo farebbe nemmeno sotto tortura) che l’autore sacro sia Giovanni, il discepolo che Gesù amava, il figlio del tuono e ovviamente di Zebedeo, una delle colonne della Chiesa (Gal 2, 9), il teologo, colui che posò la testa sul petto, ma soprattutto l’Evangelista. Non si può dire, perché non è per nulla certo: è solo una tradizione tarda, dettata dalla devozione. Insomma, ci si accontenta – almeno io m’accontento – di approfondire quelle pagine magnifiche di rivelazione, di fede illuminante, assieme a un raffinato e sensibile studioso. Altrimenti? Beh, sarebbe l’Apocalisse…
Copyright (C) Federico Cinti 2017
Immagine: Giovanni nell'isola di Patmo, miniatura di Jean Fouquet (circa (1452-1460)
Nessun commento:
Posta un commento