Stamattina, un’angelica fanciulla,
con quella pacatezza che trastulla
gli animi saggi, dopo la lezione,
in due e due quattro, come fosse nulla
la sua bimillenaria tradizione
di vate e la sua fama arida e brulla,
mi ha frantumato il povero Marone:
«È un po’ noioso!». E sono andato via
barcollando qua e là, quasi stremato,
in preda alla tristezza e all’afasìa.
Mi sono preso il solito macchiato
con una palla, per la glicemìa,
e lemme lemme, poi, ci ho riprovato.
Casalecchio di Reno (Bologna), 24 settembre 2012
Questa mattina leggevo Virgilio, in particolare un passo delle "Bucoliche" che mi piace molto. Gli studenti mi parevano interessati, almeno a giudicare dal silenzio che regnava in quel momento. Oh, ero anche soddisfatto, come quella volta malaugurata in cui, proprio dopo la lettura dello stesso passo, chiesi: "Che ve ne pare, allora, di Virgilio?". Beh, una ragazza mi dice: "Sì, certo, ma è un po' noioso...". Ho salutato in fretta e furia alla ricerca di un caffè ristoratore, un caffè macchiato, quello buono delle macchinette, la solita "bevanda al gusto di caffè". Non ho voluto addolcirmi troppo la pillola, però, e allora ho lasciato solo una pallina di zucchero...
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