Erano i giorni in cui Cesare Augusto
aveva decretato il censimento
del suo impero e Giuseppe, uomo giusto,
si era messo in cammino a passo lento,
ma deciso, nel proprio abito frusto,
fino a Betlemme, ormai per
quell’evento
affollata d’insolito trambusto,
con Maria, ch’era presso il compimento
dei nove mesi, prossima alle doglie
del parto: aveva invano domandato
un alloggio, passate mille soglie,
stanco del viaggio, e s’era
accontentato
d’una misera stalla con la moglie
in quell’inverno gelido, spietato.
Casalecchio di Reno (Bologna), 24
dicembre 2017
Mi piace pensare che, la vigilia di Natale, l'attesa si fa compimento: è un viaggio, un percorso, un cammino che giunge alla meta. Non mancano gli ostacoli, come per Maria e Giuseppe, si sprecano i no e le porte chiuse, ma non importa: il senso sta nelle piccole cose, che sono poi quelle più vere e concrete. Oh, non è facile, intendiamoci: io stesso faccio una grande fatica. Però, non possiamo vivere in modo autoreferenziale, dobbiamo aprirci ai bisogni altrui, perché il Signore chiede di essere accolto in noi e tra noi. Oggi che è tutto virtuale, spostato tra i siderali interstizi di un mondo che esiste in apparenza, Dio si fa un bimbo indifeso, ma reale, in carne e ossa. Ecco, il mistero dell'incarnazione e dell'incontro... Anche questo per me è Natale; anzi, è soprattutto questo il Natale.
Copyright (C) Federico Cinti 2017
Immagine: Giotto, Natività, Cappella degli Scrovegni
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