Era il grigio diluvio di una sera
di fine autunno a luci quasi spente
nell’anima, una torpida atmosfera
in cui ogni altra realtà sembrava assente,
era starsene immoti, era o non era
non so più ricordarmelo, era niente
o una cosa che più, non è più vera,
se poi lo è stata mai semplicemente,
ma mi hai telefonato e tutto quanto
ha cambiato in un attimo colore
tornando come a vivere d’incanto,
ma mi hai riempito con il tuo calore
così sincero, e no, tu non sai quanto
mi ha riempito di gioia e di stupore.
Casalecchio di Reno (Bologna), 1 dicembre 2017
Alle volte si langue, nella sera, quando il giorno si spegne a poco a poco, soprattutto in questi giorni così tetri di nebbia, di pioggia, di un diluvio nell'anima... Ma sono gli occhi che vedono l'opaco, le mani che sentono il freddo e l'umidità, il naso che respira la malinconia greve delle foglie morte e del muschio. Ed ecco, squilla il telefono, come da una remota lontananza, ed è chi tu speri e che pure non t'aspetti, e a un tratto tutto il cupo svanisce per incanto.
Copyright (C) Federico Cinti 2017
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