Al vedere Gesù, che è presentato
al Tempio con fervente devozione
come la legge aveva comandato
ai servi del signore, Simeone,
uomo pio, uomo giusto, illuminato
nell'intimo del cuore dall'azione
dello spirito, afferma che ha incontrato
chi sarà segno di contraddizione,
perché è la via, la verità, la vita
più illuminante della stella sorta
a indicare la strada ormai smarrita
nell'anima, perché è la sola porta
dell'autentico ovile, entrata e uscita
nella nostra esistenza un po' contorta.
Casalecchio di Reno (Bologna), 31 dicembre 2017
Mi ha colpito molto delle letture di oggi il Vangelo, in cui si parla della presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme, come prescriveva la legge mosaica, e mi ha colpito molto il fatto che Dio, che sul Sinai dà la legge, si sottomette incarnandosi alla sua stessa legge per portarla a compimento. Certo, questa ricorrenza la celebreremo il 2 febbraio, festa della presentazione, nel giorno che chiamiamo candelora. Anche papa Francesco, nell'omelia di oggi, ha fatto un'esegesi dell'episodio che ha spalancato in me molte porte, perché spiega che nella santa famiglia Maria, giuseppe e Gesù compiono lo stesso percorso di crescita, non solo corporale, ma soprattutto di grazia. E ricorda ancora che esiste una giovinezza spirituale che è esemplificata da due anziani, la profetessa Anna e il vecchio Simeone. Ed è proprio Simeone ad affermare che il bimbo che incontra e che tiene tra le braccia sarà segno di contraddizione per molti. A tal proposito il pontefice chiosa che la contraddizione sta nel fatto che Gesù è venuto per contraddire le certezze mondane su cui ci appoggiamo. Insomma, forse è meglio riproporre direttamente le parole di Francesco (clicca sul link).
Copyright (C) Federico Cinti 2017
Immagine: Andrea Mantegna, Presentazione al Tempio, 1455
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