lunedì 8 gennaio 2018

Al bivio

Dalla Silvia, nell’angolo incantato
dove anche il tempo sembra rallentare
il suo rapido correre sfrenato,
mi accoccolo così senza pensare

a quasi nulla più, dimenticato
da chi pensa imperterrito a passare,
dimentico del suo, del mio passato,
di quello che dovrei, che vorrei fare,

oggi, domani, non so più nemmeno
quando, e un bivio mi s’apre là, a mezz’aria,
tra l’albero, le case, il blu sereno,

di una giornata a tratti immaginaria,
e riprendo la via, col cuore pieno,
per la strada ovviamente secondaria. 

Casalecchio di Reno (Bologna), 7 agosto 2017


Alla ripresa della scuola dopo la pausa natalizia, in un giorno così tetro come oggi, mi sono venute in mente quelle belle mattinate piene di sole dell'estate, quando ti siedi al bar a far due chiacchiere, a leggere il giornale, a farti salutare da chi passa. Sì, è vero, la Croce in agosto è un deserto, ma qualche cosa si trova sempre d'interessante. Con la mamma abbiamo l'abitudine di andare allo Sbar all'angolo tra la Porrettana (il civico mi pare sia il 134) e la discesa di via Canonica. C'è un piccolo locale con una barista molto simpatica, Silvia, e un caffè eccezionale. Dopo la colazione, si aspetta un po', perché chiudersi in casa è un po' triste. Una volta mi sono quasi emozionato nel ripensare alla stradina, che oggi è dedicata a Carlo Martinez Collado, dove un tempo passava il tram. Diciamo che è un percorso pedonale che porta al Parco Talon... oh, io non ce la faccio a chiamarlo Parco della Chiusa. Sì, è vero, la Chiusa di Casalecchio è anche patrimonio dell'UNESCO, però per me (e non solo) è sempre il Parco Talon. Questa cosa di voler rideterminare tutti i nomi mi sa un po' di ideologico, ma lo dico piano, per non farmi sentire da nessuno. Io sto con i miei ricordi, ché non sbaglio mai. Ecco, davanti a me si apriva una sorta di bivio, di scelta tra la strada principale, il vialetto e via Canonica e il mio cuore si è perso dietro ai ricordi d'infanzia, a quel mondo che adesso è tutto nella mia memoria, sempre uguale a se stesso, dato che non posso più vederlo, e si trasfigura d'eternità. Ma non so dire quale sia la strada giusta. Aspetto che qualcuno venga a salvarmi, come adesso, in quest'ora che il cielo è grigio su di noi. Eppure, una via collaterale esiste nella nostra fantasia...

Copyright foto e testi (C) Federico Cinti 2018

2 commenti:

  1. Che bello!! Riesci a trasfigurare le stradine della nostra infanzia...
    Un abbraccio da Londra!
    Luca

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  2. Quando riesco a fermarmi dall'incessante correre del tempo, quando riesco anche solo per un momento a ricordare quello che ero e che mi ha fatto diventare quello che sono... beh, direi che s'avvera l'incantesimo della fantasia, che si ritorna un po' quello che s'era allora, in quei luoghi, che poi non cambiano se non nella nostra percezione. Ecco, questo è un virtuale buono, uno sguardo al passato, a una realtà vera, seppur recondita, che è soltanto nostra. Ecco, quindi, che non posso ringraziarti per quest'ulteriore riflessione...

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