sabato 6 gennaio 2018

Epifania del Signore

Alcuni Magi giungono da Oriente
per adorare il bimbo appena nato
dopo avere seguito la lucente
stella che il loro cuore ha illuminato,

ora felice, ora riconoscente
al sommo Dio che si è manifestato
indifeso tra il fieno aspro e pungente
a chi da sempre lo ha desiderato,

e offrono il dono più prezioso e bello
di ogni forziere, in segno di favore,
l'oro, l'incenso e la mirra, all'agnello,

al sovrano dei popoli, al Signore
del tempo senza limite, al fratello
degli uomini, all'eterno Salvatore.


Casalecchio di Reno (Bologna) 6 gennaio 2016




Nel giorno in cui il Signore si manifesta, nel giorno dell'Epifania, mi ha sempre fatto ridere che le befane, quelle vere, si fanno gli auguri. Non so, mi è sempre sembrato molto simpatico, anche se poi non c'entra nulla con la solennità di oggi, che è di pari dignità del Natale, tant'è vero che gli ortodossi festeggiano proprio in questo giorno il Natale, anche perché continuano a seguire il calendario giuliano, quello di Giulio Cesare. Noi cattolici, invece, seguiamo quello Gregoriano, di papa Gregorio XIII, non per nulla papa bolognese (al secolo Ugo Boncompagni), che nel 1582 diede mandato alla riforma, spostando la data dal 5 ottobre (il 4 non si poteva, perché è San Petronio, patrono di Bologna) al 15 ottobre. Insomma, divagazioni a parte, oggi è il giorno in cui Dio si manifesta a tutti i popoli, rappresentati dai Magi, studiosi orientali che giungono a vedere Gesù in una ricerca interiore, simbolizzata dalla stella. Certo, a Natale il salvatore, il Messia, si manifesta a Israele, rappresentato dai pastori; il giorno dell'Epifania alle genti, ai popoli del mondo. I Magi si prostrano adorando Dio, riconoscendo la sua regalità (oro), la sua divinità (incenso) e la sua umanità destinata alla passione (mirra). Oh, altro che befana...
Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Filippino Lippi, Adorazione dei Magi, 1496, Galleria degli Uffizi

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