martedì 30 gennaio 2018

C'est la vie

E nella nebbia per la via smarrita
tra un insolito mare di grigiore
ritrovarsi con l’ansia tra le dita
congelate all’abbraccio d’un tepore


semplice, riscoprire della vita
quella fragranza lieve di cui il cuore
talvolta nutre l’anima stupita
come dopo il risveglio dal torpore,


e ritrovarsi, ritrovare a un tratto
quello che non sei più dentro uno specchio
che attonito ti guarda stupefatto


anch’esso, abbandonare l’uomo vecchio
mangiando una brioche soddisfatto
all’interno d’un bar di Casalecchio.


Casalecchio di Reno (Bologna), 30 gennaio 2018

In una mattinata così strana, come quella di oggi, avvolta dal grigiore lattiginoso della nebbia, siamo finiti in un bar di Casalecchio che, programmaticamente, si chiama "C'est la vie". Piace tanto a Gianna, la nostra cara amica di famiglia, e la mamma e io ci siamo accodati di buon grado. certo, ormai non si può più scantonare senza che gli altri non ci dicano che disertiamo il locale solito, ma va bene: si può fare anche così. Non c'è problema. Diciamo che, se c'era qualche cosa che non andava, beh... quello era il tempo: io il freddo proprio non lo sopporto. E poi l'umidità, che te la senti addosso, anche se sei vestito all'impossibile, l'umidità dicevo è proprio inqualificabile. Meno male che la brioche alla crema e il caffè hanno tirato su parecchio il morale, come una sorta di madalaine proustiana, facendomi riscoprire angoli della memoria da tempo poco o nulla frequentati. Oh, sono piccole gioie, quelle che si possono condividere al tavolino di un bar con gli amici e gli affetti una giornata uggiosa, ma pur sempre gioie; e poi è impagabile poter fare due chiacchiere in santa pace, lontano da orecchie e occhi indiscreti. Sì, è proprio come il bar... questa è la vita...

Copyright foto e testi (C) Federico Cinti 2018

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