domenica 21 gennaio 2018

Nella terza domenica del tempo ordinario. La chiamata dei primi Apostoli.

Il regno di Dio è qui, tutto è compiuto!
Credete: è l’ora della conversione
vera del cuore, in cui Gesù è venuto
a rivelare all’uomo la missione

per cui è nato, che egli ha ricevuto
dal Padre, è l’ora della vocazione
di chi ha risposto sì, di chi ha creduto
con fiducia alla sua rivelazione,

mentre ormai il tempo è diventato breve
nell’urgenza del vivere con zelo
quanto si dona, quanto si riceve,

sempre con gli occhi volti verso il cielo,
perché il giogo di Cristo è dolce, lieve,
alla lieta sequela del Vangelo.

Casalecchio di Reno (Bologna), 21 gennaio 2018


Mi ha sempre meravigliato l'espressione di Paolo, secondo cui «il tempo si è fatto breve» (1 Cor 7, 29), per l'urgenza che suggerisce: è come se proponesse un programma di vita. Tutto quel che distrae dalla vera conversione del cuore, che spinge a desiderare solo di essere come Gesù, deve essere messo da parte, e non perché sia necessariamente cattivo, ma perché rischia di rallentare il raggiungimento dell'obiettivo, che altro non è se non vivere sin d'ora il regno di Dio, che si è compiuto proprio in Gesù. Non a caso all'inizio del Vangelo di Marco si legge la chiamata dei primi discepoli, di Andrea e Pietro, di Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, perché da tale chiamata comincia la sequela di Cristo. Seguire Gesù è non perdere tempo, mettersi al servizio di un bene più grande, che è poi il bene comune, nella consapevolezza che il giogo del Signore è leggero da portare (Mt 11, 30), perché non siamo da soli, ma siamo sorretti nella fatica quotidiana da chi ci ha chiamato a essere pienamente uomini e donne. È questo che più di tutto rende il regno di Dio già compiuto adesso, in terra, mentre appunto «il tempo si è fatto breve».

Copyright (C) Federico Cinti 2018
Immagine: Marco Nasaiti, Vocazione dei figli di Zebedeo (1510), olio su tavola, Cathopedia, http://it.cathopedia.org/wiki/Vocazione_dei_figli_di_Zebedeo_(Marco_Basaiti)


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