venerdì 19 gennaio 2018

Trascorso il compleanno

Quindi, espletati i compiti di rito
dei saluti cordiali, dell’appello,
dell’ultimo in ritardo all’infinito
che ha evitato il controllo del bidello,

dopo avere iniziato la lezione
come sono capace, con l’afflato
che mi dà la poesia, con l’emozione
che la letteratura mi ha insegnato,

con un paio di torte i miei studenti
mi hanno comunicato il loro affetto
festeggiando con me questi momenti
del nostro umano vivere imperfetto,

e abbiamo condiviso qualche istante
di quel che siamo, un gesto, una parola,
un po’ di noi, così, seduta stante,
come si può, perché anche questo è scuola. 

Casalecchio di Reno (Bologna), 19 gennaio 2018


Il giorno del mio compleanno avevo festeggiato alla grande al bar e anche con gli amici, ma quello che più di altre cose mi ha stupito e commosso è stato l'affetto degli studenti, il giorno dopo, il 17 gennaio. Già, perché in una classe i miei studenti hanno voluto condividere con me un pezzo di torta che mi avevano portato in regalo, con tanto di candeline da spegnere, come nella più genuina tradizione (meno male che non mi hanno tirato le orecchie, perché non so se io lo avrei sopportato di buon grado). Non ho saputo, né potuto, dire di no, perché credo intimamente che anche questo sia scuola, condivisione di quel che sono. Oh, si è poi preso solo un piccolissimo momento alla didattica... che poi anche questa è didattica, perché la convivialità e la condivisione sono elementi della didattica, anche se fatta all'intervallo come quel giorno. In questo i miei studenti hanno dimostrato di avere interiorizzato la vera lezione che provo a tenere ogni giorno. E lo stupore non è finito, perché nell'altra classe sono stato accolto da un caloroso applauso e uno studente mi ha addirittura dedicato un biglietto in rima... insomma, posso dire di avere ricevuto un bellissimo regalo anche da questi miei compagni di vita, da coloro con cui condivido un pezzo di strada. Ecco, non posso che ringraziarli di cuore per questo. Ma che lo scrivo a fare? Credo che sia ovvio...

Copyright foto e testi (C) Federico Cinti 2018

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